L’arte in tempo di pandemia mondiale.
Il mondo dell’arte sta affrontando e superando gli ostacoli imposti dal Covid-19 e dalle necessarie misure di sicurezza che impongono il distanziamento sociale e il divieto di assembramenti, impedendo, di fatto, di organizzare fiere e mostre nelle modalità tradizionali in presenza.
L’arte sta giocando una partita a scacchi con un avversario che, indubbiamente, la sta mettendo a dura prova, tuttavia, con lo spirito di adattamento che contraddistingue la sua stessa natura, sta volgendo lo sguardo al digitale individuando una valida alternativa alla presenza fisica abituale degli acquirenti, dei professionisti e degli artisti nelle gallerie d’arte e nei vari eventi.
Nuove strategie dell’arte, digitale.
Tale settore, in cui la parola chiave è la creatività, è certamente abituato al cambiamento e alla rivoluzione, quindi, l’arte ha tutte le capacità per fare scacco matto al Covid-19, abbandonando gli schemi tradizionali in favore degli strumenti virtuali più innovativi che abbatteranno le barriere, superando le difficoltà e i divieti di organizzare gli incontri in presenza.
A titolo d’esempio le cosiddette “viewing room” ricreano quell’esperienza diretta a cui si è abituati partecipando alle mostre, ma, con un quid pluris di grande valore: consentono infatti ad una platea sempre più estesa di partecipare, abbattendo i limiti imposti dalle distanze.
Frieze: la fiera d’arte da remoto è un successo.
La stessa Frieze, una delle più rinomate fiere d’arte mondiali ha ottenuto un successo inimmaginabile, di gran lunga superiore alle aspettative, proprio con le modalità da remoto.
La fiera ha registrato un notevole afflusso di partecipazioni e un incremento di interesse, non solo da parte dei professionisti che gravitano attorno a tale realtà, bensì anche da parte degli stessi artisti che, con un semplice click possono decidere sia di pubblicare un post che consente una grande risonanza immediata, sia di organizzare meeting online per presentare direttamente le proprie opere al pubblico.
One Voice: l’arte che educa anche in questo momento difficile.
Tra le varie esperienze, giova menzionare il movimento sociale One Voice che ha promosso un festival outdoor internazionale contro il razzismo coinvolgendo circa 20 città e 14 paesi nel mondo.
One Voice ha dimostrato ampiamente come la presenza dell’arte e le sue capacità di sensibilizzare ed educare siano la chiave vincente per affrontare questo momento storico e, quindi, come sia imprescindibile garantirne la continuità, indipendentemente dalla presenza diretta, grazie all’impegno di tutti i professionisti e i soggetti del settore che hanno a cuore la fruibilità delle opere.
La Fondazione Donizetti di Bergamo e lo scacco matto dell’arte.
Ovviamente, questa nuova frontiera del digitale, potrà affermarsi quale modalità alternativa alla tradizionale anche successivamente al periodo emergenziale, svincolandosi dall’essere una misura straordinaria per consentire a più soggetti, in modo celere, efficiente ed economico di godere di tutto ciò che l’arte, nelle sue varie forme, può offrire.
La stessa Fondazione Donizetti di Bergamo ha dimostrato capacità di resilienza ed innovazione riuscendo a farsi ascoltare ed apprezzare al di là dell’assenza fisica.
In conclusione, l’arte si sta mettendo in gioco e, al contempo, alla prova, ottenendo dei risultati straordinari che dimostrano come, non solo sia in grado di affrontare questa partita con il Covid-19, bensì anche di vincerla facendo scacco matto.
Ovviamente tutto questo implica una rivisitazione dei contratti per la quale il nostro studio da sempre si contraddistingue per sensibilità e predisposizione.