Rettificazione del genere: cosa prevede la legge italiana?

La rettificazione del genere è una procedura legale che consente alle persone transgender di modificare i propri dati anagrafici relativi al sesso, allineandoli alla propria identità di genere. In Italia, questa possibilità è regolata dalla Legge n. 164 del 1982, con importanti evoluzioni giurisprudenziali negli ultimi anni.

Rettificazione del genere

Il percorso per ottenere la rettificazione del genere

Per modificare il proprio sesso anagrafico, è necessario seguire un iter legale articolato in diverse fasi:

  1. Diagnosi di disforia di genere: La persona deve ottenere una diagnosi medica attestante il disagio psicologico legato alla discordanza tra il sesso biologico e l’identità di genere.
  2. Trattamento ormonale o intervento chirurgico: Sebbene la legge del 1982 prevedesse un intervento medico obbligatorio, la giurisprudenza recente ha stabilito che non è più necessario un intervento chirurgico per ottenere la rettificazione del genere.
  3. Presentazione della domanda al Tribunale: L’interessato deve presentare un’istanza al Tribunale civile, allegando la documentazione medica e chiedendo la modifica del sesso anagrafico.
  4. Valutazione del Tribunale: Il giudice verifica la conformità della richiesta e, in caso di esito positivo, autorizza la rettifica nei registri anagrafici.
  5. Sentenza e aggiornamento dei documenti: Una volta ottenuta la sentenza, la persona può aggiornare carta d’identità, passaporto e tessera sanitaria per riflettere il nuovo genere.

L’evoluzione giurisprudenziale sulla rettificazione del genere

Negli ultimi anni, la Corte di Cassazione e la Corte Costituzionale hanno modificato l’interpretazione della legge, ampliando i diritti delle persone transgender.

  • Sentenza n. 15138/2015 della Corte di Cassazione: ha stabilito che la rettifica del genere può avvenire anche senza intervento chirurgico, purché la persona abbia acquisito i caratteri sessuali secondari tramite trattamenti ormonali.
  • Sentenza della Corte Costituzionale (2015): ha sancito che il percorso di transizione è una scelta individuale e che non può essere imposto un determinato iter medico per la rettificazione del genere.

Conclusioni

La rettificazione del genere è un diritto fondamentale per il riconoscimento dell’identità delle persone transgender. Grazie alle recenti sentenze, il processo è diventato più accessibile, eliminando l’obbligo dell’intervento chirurgico e lasciando libertà di scelta sulla transizione.

Per affrontare questa procedura nel modo corretto, è consigliabile rivolgersi a un professionista legale in grado di seguire l’iter burocratico e giuridico nel rispetto delle normative vigenti.

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