L’obbligo di fedeltà tra coniugi è sancito dall’art. 143 c.c., che impone il rispetto reciproco e la lealtà all’interno del matrimonio.

L’infedeltà non è solo fisica: la giurisprudenza riconosce che messaggi e interazioni online possono costituire una violazione del dovere coniugale, se ledono la dignità e la fiducia del coniuge.

L’addebito della separazione per infedeltà virtuale avviene quando uno dei coniugi è ritenuto responsabile della crisi matrimoniale per aver violato uno dei doveri coniugali.

Ma l’infedeltà virtuale può realmente costituire una causa di addebito? Secondo diverse sentenze, sì, a patto che vi siano determinati elementi.

Cassazione, sent. n. 9384/2018

• L’infedeltà virtuale può costituire una violazione del dovere di fedeltà, anche senza tradimento fisico.
• Se i comportamenti online ledono la dignità dell’altro coniuge e minano la fiducia reciproca, possono essere considerati rilevanti ai fini della separazione.

Perché i messaggi sui social o le chat private possano costituire causa di addebito, devono avere alcune caratteristiche:

✅ Intensità e continuità → Scambi sporadici potrebbero non essere sufficienti.
✅ Contenuto compromettente → Messaggi con dichiarazioni amorose o proposte di incontro possono dimostrare la volontà di tradire.
✅ Ripercussioni sulla vita coniugale → Se la scoperta delle conversazioni ha causato una crisi matrimoniale, il tradimento virtuale può avere rilevanza giuridica.

L’infedeltà virtuale può essere causa di addebito della separazione, se ha avuto un impatto reale e significativo sulla crisi coniugale. Tuttavia, ogni caso va valutato singolarmente, considerando l’intensità e le conseguenze del comportamento.

Cosa fare?
Se sospetti che il tuo coniuge abbia violato il dovere di fedeltà, è fondamentale comprendere i tuoi diritti e le implicazioni legali. Consulta un avvocato per valutare la tua situazione e ottenere la giusta tutela.